Analisi dei principali indicatori del settore nella prima parte del 2025
Un 2025 in crescita per il turismo italiano
I primi nove mesi del 2025 confermano un trend positivo per il turismo italiano, con presenze e fatturati in aumento sia nel comparto alberghiero che in quello extralberghiero. Secondo le elaborazioni Istat e Banca d’Italia, il settore ha continuato a espandersi, trainato soprattutto dalla domanda internazionale e da una progressiva destagionalizzazione dei flussi.
Presenze alberghiere ed extralberghiere
Nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2025, le presenze alberghiere hanno raggiunto quota 164,4 milioni, in crescita dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il contributo più significativo arriva dai turisti stranieri (89,9 milioni di presenze, +3,4%), mentre le presenze italiane, pari a 74,5 milioni, registrano un lieve calo dello 0,5%.
Guardando al turismo nel suo complesso – quindi includendo anche l’extralberghiero – il periodo gennaio-luglio ha fatto segnare 268,4 milioni di presenze, con un incremento del 2,2% sul 2024. Di queste, il 56,6% è ascrivibile a visitatori stranieri (+3,8%), mentre la componente domestica è rimasta sostanzialmente stabile (+0,2%).
Andamento fino a settembre: più turisti e soggiorni più lunghi
Secondo le rilevazioni Istat più recenti, nel secondo trimestre 2025 le presenze negli esercizi ricettivi sono aumentate del 4,7% rispetto al 2024, con risultati particolarmente positivi per i comuni montani (+12%). Il Ministero del Turismo ha stimato che a giugno si siano registrati 16,8 milioni di arrivi e oltre 59 milioni di presenze, con una permanenza media di 3,5 notti.
Le proiezioni estive (giugno-settembre) indicano una stagione con 65,8 milioni di turisti e 267,4 milioni di presenze, rispettivamente in crescita del +3,4% e +2,1% sul 2024. Anche settembre ha mantenuto un andamento solido, con un tasso di saturazione medio del 44% e performance sopra la media stagionale, segno di un turismo sempre più destagionalizzato.
La permanenza media complessiva ha superato i 4 giorni (4,4 notti), con differenze significative tra provenienze e tipologie ricettive: 4,7 giorni per gli stranieri e 4,1 per gli italiani; 5,6 notti in media per chi sceglie strutture extralberghiere, contro 3,9 per gli alberghi.
Offerta ricettiva e nuovi investimenti
Dal lato dell’offerta, il 2024 ha visto un rinnovamento significativo delle strutture alberghiere. Gli esercizi attivi sono passati da 32.194 a 32.943, con un incremento di 749 unità in un solo anno. In termini assoluti, la crescita maggiore ha riguardato gli hotel 3 stelle (+285) e 4 stelle (+223), mentre in termini percentuali la categoria 5 stelle ha registrato la migliore performance, con un aumento del 12,4%.
Spesa dei turisti e performance economiche
Secondo la Banca d’Italia, nel primo semestre del 2025 la spesa dei turisti stranieri in Italia ha raggiunto i 24,9 miliardi di euro, in crescita del 5,9% rispetto al 2024. I viaggiatori stranieri alla frontiera sono stati 41,6 milioni (+3%), con una forte incidenza dei pernottanti (+4,9%) rispetto ai visitatori giornalieri (-0,8%).
Gli indicatori di performance alberghiera rilevati da STR mostrano un RevPAR in aumento del 13,3% nel settembre 2025 rispetto all’anno precedente, con ottimi risultati nei segmenti lusso e upscale. Nel complesso, dall’inizio dell’anno il tasso di occupazione è cresciuto dello 0,7% e il ricavo medio per camera disponibile del 2,1%.
Fatturato e tendenze economiche
Nel primo semestre 2025, l’indice del fatturato dei servizi di alloggio rilevato da Istat è aumentato del 4% rispetto al 2024. Parallelamente, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha segnalato nel primo trimestre un incremento dell’imponibile IVA del 4,6% per le persone fisiche e del 2,4% per le società operanti nel settore dell’alloggio e della ristorazione.
Un settore in evoluzione e sempre più internazionale
I numeri confermano la forza strutturale del turismo italiano, trainata dalla componente estera e da una rete ricettiva sempre più moderna e digitalizzata. L’Italia si conferma una delle destinazioni più competitive d’Europa, con una crescita equilibrata tra domanda interna e internazionale e un’attenzione crescente alla qualità dell’offerta e alla sostenibilità.
La sfida per i prossimi mesi sarà consolidare questo trend, proseguendo sulla strada della destagionalizzazione, della formazione professionale e dell’innovazione nei servizi per mantenere alta l’attrattività del Paese nei confronti dei mercati globali.