La Pasqua 2025 ha portato una ventata di ottimismo per il turismo italiano: sono stati ben 11,3 milioni i connazionali che si sono messi in viaggio, con 2,7 milioni che hanno approfittato delle festività ravvicinate (25 aprile e Primo maggio) per concedersi una vacanza più lunga.
Il giro d’affari complessivo ha raggiunto i 4,9 miliardi di euro. Il picco delle partenze è stato registrato durante il Venerdì Santo, quando 5 milioni di italiani hanno inaugurato il loro periodo di festa.
Le mete più gettonate
Il Belpaese si conferma la meta preferita per l’88% degli intervistati, mentre un 12% ha scelto destinazioni estere. Tra chi è rimasto in Italia, le preferenze si sono distribuite tra:
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Mare (34,9%)
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Montagna (23,9%)
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Località d’arte (18,5%)
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Laghi (5,5%)
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Località termali (1,3%)
All’estero, a dominare sono state le grandi capitali europee (76,6%), seguite da destinazioni extraeuropee, crociere e mete marine.
La durata media della vacanza è stata di 4,7 giorni, con quasi 3 milioni di italiani che si sono concessi almeno 6 giorni fuori casa. La spesa media pro capite si è attestata a 438 euro, suddivisa principalmente tra:
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Pasti (32,2%)
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Viaggio (23,5%)
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Alloggio (17,5%)
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Shopping (12,6%)
Nonostante i numeri positivi, il carovita ha inciso sulle scelte: il 41,6% dei vacanzieri ha ridotto la spesa generale e la durata del soggiorno.
Modalità di soggiorno e attività preferite
Quanto agli alloggi, la maggioranza ha scelto di soggiornare presso parenti o amici (42,4%). Seguono hotel e villaggi turistici (15,6%), bed & breakfast (14,4%) e case di proprietà (7,7%).
Le attività più amate sono state:
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Passeggiate (76,6%)
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Relax (48,6%)
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Eventi enogastronomici (39,7%)
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Sport (8,3%)
In termini di mobilità, il 75% ha viaggiato in auto, mentre il 17,4% ha preso l’aereo e il 3% il treno.
Chi non è partito
Tra coloro che hanno rinunciato al viaggio, i motivi principali sono stati:
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Problemi economici (46,6%)
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Impegni familiari (35,3%)
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Motivi lavorativi (12%)
Prospettive per l’estate
Secondo Federalberghi, i risultati di questa Pasqua rappresentano un segnale incoraggiante per il settore turistico, in particolare dopo il calo registrato durante la stagione invernale. La speranza è di affrontare l’imminente alta stagione con rinnovato slancio, pur restando vigili sull’impatto del caro prezzi.