L’altra Ospitalità, il problema delle strutture abusive

17 Giugno 2021

Anche in Italia il fenomeno delle strutture abusive è in crescita

 

La competizione non è tra alberghiero ed extralberghiero, né tra strutture grandi o piccole, ma tra chi rinnova la propria offerta puntando a un segmento di mercato ben determinato e ne soddisfa i bisogni e chi è rimasto radicato a vecchi concetti di gestione ormai non più funzionali in un mondo che cambia velocemente, con una clientela sempre più giovane e internazionale.

Il mondo dell’extralberghiero è estremamente variegato e spazia da residenze di campagna composte da poche camere che puntano su vacanze esperienziali a contatto con la natura, dove il core business spesso non è la ricettività ma piuttosto le attività collaterali, sino a ostelli, anche di grandi dimensioni, che possono ospitare centinaia di clienti in contemporanea, passando per appartamenti di lusso in location centrali nelle più belle destinazioni italiane.

Quanto è diffuso il fenomeno in Italia?

Considerando l’offerta in appartamenti a uso turistico, affittacamere, case vacanza, il fenomeno oltre ad essere in costante crescita è particolarmente marcato nelle aree a ridosso dei principali attrattori turistici.

In Italia, secondo l’Istat, abbiamo oltre 7 milioni di seconde case libere o occupate solo per brevi periodi durante l’anno, molte di queste in destinazioni di mare, montagna o in centro città. Roma è sicuramente la città in cui questo fenomeno è più marcato, ma lo notiamo anche a Venezia e Firenze, dove paradossalmente è anche maggiore rispetto all’estensione territoriale.

Anche la recente ricerca di Federalberghi sulle scelte degli italiani in viaggio durante l’estate 2019 ha visto una crescita di queste forme di ospitalità.

Quali risultati può portare il Codice Identificativo?

Quasi tutte le Regioni si sono adoperate negli ultimi tempi al fine di controllare il fenomeno delle locazioni turistiche.
Si attende ora l’istituzione del Codice identificativo nazionale, anche per rendere più semplice e uniforme l’applicazione di una norma che permetterà di iscrivere, in una banca dati istituita presso l’Agenzia delle Entrate, tutte le strutture che dovranno obbligatoriamente pubblicare il Codice identificativo nelle varie forme di pubblicità che sceglieranno di utilizzare.

Qual è il nemico numero uno della buona ospitalità?

La mancanza di professionalità senz’altro è il principale nemico della buona ospitalità insieme al fenomeno dell’abusivismo. Dobbiamo forse abituarci a checkin automatici, senza contatto umano, ma anche in questi casi c’è modo di dare tutte le informazioni agli ospiti che oltre al soggiorno vorranno visitare la città, avranno bisogno di ristoranti, di fare shopping, di noleggiare un’auto o una bici.

Far vivere una vacanza memorabile deve essere l’obiettivo di tutti coloro che operano nell’ospitalità alberghiera ed extralberghiera.
L’abusivismo è causato anche dalla mancanza di professionalità: ospitare qualcuno senza rispettare le norme può causare danni a entrambi. Questo fenomeno va contrastato certamente con i controlli delle autorità competenti ma anche con campagne informative, attraverso la formazione degli operatori del settore, con l’opera di lobby che spinga le amministrazioni ad attuare norme chiare che tutelino turisti e residenti.