Ambienti polifunzionali

24 Gennaio 2023

Un cambio di passo repentino e veloce lo riconoscono tutti i protagonisti del design alberghiero. A cominciare da Simone Micheli, convinto che l’evoluzione che negli ultimi anni ha travolto il settore dell’accoglienza sia stata “sorprendente”. Ma anche che a dominare tutti i nuovi progetti di ospitalità siano oggi fluidità e contaminazione.

Gli hotel, dice, “combinano sempre di più le loro funzioni e le loro capacità, trasformandosi in spazi ibridi e interattivi, abili nel rispondere in maniera personale e perfettamente soddisfacente alle mutate esigenze dell’uomo contemporaneo”. Fondamentale, poi, il ruolo dell’elemento tecnologico che, sostiene, “diviene l’indispensabile linfa vitale di ciascuno progetto che leghi vita quotidiana e lavoro.

Non più una suddivisione in compartimenti stagni di spazi e funzionalità, ma luoghi cangianti e dinamici”. Una tendenza non soltanto destinata a consolidarsi, ma ormai pronta a fare un salto ulteriore: “Credo che la suddivisione statica di spazi e funzioni– argomenta Micheli – sarà sostituita da approcci olistici e unitari, volti a liberare l’interiorità e la sensorialità dell’uomo e a garantire il suo benessere

La spa in camera

La ricerca del benessere si intreccia sempre più con il mondo del ricettivo e l’area benessere è diventata un punto nevralgico e sempre più connesso all’esperienza in hotel. Non più ambiente confinato nello spazio comune del centro benessere, ma “parte integrante” delle stanze e plus dalla dimensione sempre più intima, a portata di ogni ospite.

Se fino a qualche anno fa la spa era vista come un’alternativa al benessere privato in camera, oggi queste due realtà sembrano rafforzarsi a vicenda, esprimendo il livello di qualità di una struttura ricettiva in termini di wellness”.

È vero che la clientela continua ad amare l’esperienza di una doccia emozionale o di un trattamento di bellezza “come momento collettivo, da condividere in spazi comuni”, ma apprezza anche la possibilità di una spa privata, di un’esperienza intima ed esclusiva. Risultato: la camera diventa un “microcosmo” nel quale ricercare, e trovare, il benessere e l’equilibrio
psico-fisico. Un ecosistema dall’equilibrio perfetto, che accanto al letto o a una scrivania può accogliere, senza risultare decontestualizzato, un bagno di vapore, un angolo destinato all’allenamento o una vasca idromassaggio per due.

Culto del dettaglio

Sostenibilità, unicità delle esperienze, personalizzazione: è il futuro dell’ospitalità ad andare in questa direzione.
A guidarci, è da sempre la ricerca dell’unicità, della singolarità, il culto per il dettaglio. Elementi che necessariamente devono integrarsi con il territorio in cui le strutture sorgono e che richiedono di essere rispettosi della sua cultura. Parallelamente va, però, tenuto in considerazione “il nuovo modo di viaggiare, che richiede interventi focalizzati sul comfort e sulla possibilità di sperimentare esperienze a 360 gradi.

Ma oggi che i viaggiatori sono più esigenti e il mercato è invaso da proposte di ogni tipo, qual è la chiave per differenziarsi dall’offerta mainstream?

La risposta, non può che essere una: “Mettere le persone al centro, sia che si tratti degli ospiti che del personale dell’hotel, chiamato a essere ambasciatore di uno stile e di un approccio all’ospitalità che sia fortemente coerente con la struttura.