Il Turismo lavora per l’Italia Parte III

Continuiamo con il programma “Il Turismo lavora per l’Italia” con la terza parte.

Sconfiggere l’abusivismo

L’autorizzazione ad accogliere turisti in contesti atipici (case private, aziende agricole, famiglie di pescatori, etc.) è solitamente motivata con l’esigenza integrare il reddito di soggetti economicamente deboli, che dovrebbero poter svolgere le relative attività in via occasionale e comunque accessoria rispetto all’attività principale.

Grazie alla sostanziale assenza di controlli, il fenomeno è proliferato in modo indiscriminato, allontanandosi dall’originario principio ispirato-re e dando luogo a fenomeni di concorrenza sleale, che danneggiano tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo correttole nuove forme di accoglienza.

L’obiettivo: Tutelare i cittadini, i consumatorie le imprese, contrastando l’esercizio abusivo delle attività e delle professioni turistiche.

Prolungare la durata delle stagioni

Una parte rilevante dell’offerta turistica è sottoutilizzata a causa della stagionalità. Da ciò consegue una limitata capacità espansiva del settore, e una in-sufficiente redditività delle imprese e, a cascata, un dato occupazionale rilevante ma inferiore alle potenzialità.

La crisi economica accentua la tendenza alla frammentazione stagionale dell’attività turistica, spingendo gli operatori a ridurre al minimo il periodo di attività e generando un fenomeno di ristagionalizzazione. La stagionalità non è un dato incontrovertibile ma il risultato di scelte derivanti in molti casi da fattori economici, finanziari e amministrativi.

L’obiettivo: Favorire il prolungamento dei periodi stagionali di attività attraverso iniziative in grado di accrescere i flussi turistici e di migliorare le condizioni economiche di operatività del settore.

Integrare l’offerta

Le tourist card sono strumenti che vengono proposti ai turisti e ai visitatori per migliorare l’esperienza di visita di un territorio, agevolando l’accessibilità ai luoghi ed ai servizi.

Nate alla fine degli anni ’80, sono state inizialmente utilizzate soprattutto per agevolare la fruizione dei servizi culturali e le relazioni tra i relativi gestori, con una sorta di biglietto unico per l’accesso a più musei, monumenti, etc. di una determinata località. Le card si sono successivamente trasformate in uno strumento di collegamento tra le diverse tipologie di servizi (cultura, trasporti, ristorazione, svago, sport) al fine di migliorare il grado di soddisfacimento della domanda in una logica di marketing integrato.

Oggi, mediante un unico titolo, cartaceo o elettronico, il turista può accedere ad un ampio carnet, che solitamente comprende l’ingresso a monumenti ed attrazioni, l’abbonamento ai trasporti, convenzioni con esercizi commerciali e altro ancora. Anche il raggio d’azione è mutato: si è partiti da ambiti cittadini, per estendersi progressivamente ad un livello sovra-comunale o ancora più ampio, configurando delle destination card.ù

L’obiettivo: Sostenere la vendita di servizi integrati, migliorando la fruibilità delle destinazioni e, allo stesso tempo, realizzando strumenti di marketing territoriale.

Farsi vedere, farsi sentire

La domanda turistica mondiale è in costante aumento, con circa un miliardo e duecento milioni di arrivi internazionali ogni anno, destinati a raddoppiare entro il 2030.

Purtroppo, l’Italia cattura quote sempre minori di tali flussi, anche a causa della insufficiente efficacia delle politiche di promozione. Più di mille enti in Italia si occupano di promozione turistica e la dispersione delle energie indebolisce la nostra offerta. Disponiamo di un grande brand, ITALIA, sul quale devono essere fondati gli sforzi del sistema, stanziando le risorse per realizzare un grande piano promozionale, da realizzarsi mediante un’azione corale, che veda tutti gli stakeholders impegnati in uno sforzo sinergico.

L’obiettivo: Rilanciare la promozione del prodotto turistico nazionale, in Italia e all’estero.

Conoscere per decidere

La conoscenza dei dati relativi a un fenomeno economico rappresenta il primo passo per la comprensione del fenomeno stesso e delle sue dinamiche di crescita.

Da alcuni anni, le statistiche congiunturali prodotte dall’Istat non guardano unicamente al numero dei turisti, ma finalmente misurano anche le grandezze economiche che tali flussi generano. E’ un processo che va apprezzato e secondato, allo scopo di garantire un adeguato e tempestivo supporto conoscitivo al processo decisionale degli enti pubblici e degli operatori privati.

La disponibilità di una base di dati omogenea ed autorevole costituisce infatti lo strumento necessario per misurare l’efficacia delle politiche e lo stato di salute del settore. Anche Federalberghi contribuisce al monitoraggio del mercato, effettuando indagini periodiche presso i consumatori e presso le imprese, i cui risultati vengono resi disponibili gratuitamente a tutti gli interessati.

L’obiettivo: Migliorare la qualità e la tempestività dell’informazione statistica sull’economia del turismo.

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